Interrogato in videoconferenza dall’aula
bunker del carcere dell’Ucciardone, nel corso dell’ultima udienza sulla
presunta trattativa tra pezzi delle istituzioni e Cosa Nostra, Carmelo
D’Amico, l’ex killer di Barcellona Pozzo di Gotto, oggi ritenuto un
superpentito, ha accusato l’attuale ministro degli Interni: “Alfano è
stato portato da Cosa nostra che lo ha prima votato ad Agrigento, ma
anche dopo. Poi Alfano ha voltato le spalle ai boss facendo leggi come
il 41 bis e sulla confisca dei beni”.
Nelle dichiarazioni del collaborazione
di giustizia, vengono svelati i presunti rapporti tra mafia e Forza
Italia: “Cosa nostra ha votato anche Schifani, poi hanno voltato le
spalle, e la mafia non ha votato più Forza Italia”. Quindi D’Amico
arriva a sostenere che il partito di Berlusconi era sdoganato
direttamente da Riina e Provenzano: “I boss votavano tutti Forza Italia,
perché Berlusconi era una pedina di
"Il boss Antonino Rotolo era
al corrente di tutto ciò che accadeva in Cosa nostra e nel suo
organigramma nonostante fosse in carcere. Non so come facesse. Ma
addirittura mi indicò anche il nome del nuovo capo di Cosa nostra, di
cui però non ricordo il cognome". Lo ha detto il pentito Carmelo
D'Amico, rispondendo in videoconferenza al processo sulla trattativa
Stato-mafia. D'Amico, collaboratore di giustizia dall'anno scorso, è
stato detenuto nel carcere Opera di Milano in regime del 41-bis, nel
quale condivise l'ora di socialità con il boss mafioso palermitano
Antonino Rotolo dal quale avrebbe appreso anche altri aspetti legati a
Cosa nostra e alle stragi del '92.
"Il boss Rotolo mi rivelò che, spinti dai Servizi i ministri Mancino e
Martelli si rivolsero a Ciancimino, tramite Cinà, per arrivare a Riina e
Provenzano" ha detto D'Amico. "Riina - ha continuato - non voleva
accettare i contatti, poi fu convinto da Provenzano e insieme scrissero
alcuni punti come quelli sull'alleggerimento delle normative sui
sequestri dei beni".
"Rotolo mi disse anche che Matteo Messina Denaro non e' il capo di Cosa
nostra - ha detto D'Amico - perché era capomandamento di Trapani. Il
capo di Cosa nostra non può essere un trapanese, deve essere
palermitano". "Rotolo era l'unico soggetto che aveva il giornale in
cella. L'unico al 41bis che aveva il giornale". Sulle stragi del '92,
D'Amico ha detto: "Rotolo mi disse che i mandanti erano Andreotti e
Stato-mafia: pentito, Alfano eletto con voti Cosa nostra
"Tra i politici che hanno fatto accordi con Cosa nostra ci sono
anche Angelino Alfano e Renato Schifani, che sono stati eletti con i
voti della mafia". Lo ha detto il pentito messinese Carmelo D'Amico
deponendo al processo sulla trattativa Stato-mafia. D'Amico ha detto di
avere appreso la circostanza in carcere. "Alfano - ha aggiunto - lo
aveva portato la mafia, ma lui poi le ha girato le spalle". Il
collaboratore di giustizia ha anche aggiunto: "Forza Italia è nata
perché l'hanno voluta i Servizi segreti, Riina e Provenzano per
governare l'Italia. Berlusconi era una pedina di Dell'Utri, Riina,
Provenzano e dei Servizi". D'Amico, infine, ha rivelato che in carcere i
boss votarono tutti Forza Italia.
"Finora non ho detto tutto per paura. temo per me e per la mia
famiglia, ma se mi tutelate, dico tutto". Lo ha detto il pentito Carmelo
D'Amico che sta facendo rivelazioni inedite sulla trattativa
Stato-mafia. Il presidente della corte d'assise, davanti alla quale il
collaboratore depone, lo ha invitato a dire tutta la verità,
assicurandogli protezione per sé e la famiglia. "La condanna a morte di Di Matteo era stata decretata da Cosa nostra e
dai Servizi perché stava arrivando a svelare rapporti costanti ed era
peggio di Falcone". Lo ha rivelato, dicendo di averlo appreso in
carcere, il pentito messinese Carmelo D'Amico. Il pentito ha riferito
anche che i Servizi che inizialmente volevano uccidere anche l'ex pm
Ingroia avevano mandato a Provenzano l'ambasciata di uccidere i due
magistrati. Ma il boss non voleva più le bombe e allora si decise di
procedere con un agguato. "I boss Nino Rotolo e Vincenzo Galatolo - ha
aggiunto D'Amico - aspettavano in carcere la notizia dell'omicidio di Di
Matteo, ma avevano deciso che ciò non fosse accaduto, avrei dovuto
pensarci io una volta uscito dal carcere".
È venuto il tempo per me di mettere fine alle vostre
riunioni in questo luogo. Che avete disonorato col disprezzo per ogni
virtù, insozzato con la pratica di ogni vizio. Siete una marmaglia
faziosa, siete nemici di qualunque buon governo; un branco di mercenari
dissoluti pronti, come Esau, a vendere il vostro Paese per un piatto di
lenticchie, pronti, come Giuda, a vendere il vostro Dio per quattro
denari.
Non
vi rimane nessuna virtù? C’è un vizio che non possedete? Non avete
maggior senso di religione del mio cane: l’oro è il vostro signore. Chi
di voi non ha barattato la vostra coscienza in cambio di qualche
tangente? C’è un uomo fra di voi che ha il minimo interesse per il bene
comune? Voi, sordide prostitute, non avete voi lordato questo sacro
luogo (il Parlamento) trasformandolo da tempio del Popolo,in un covo di
ladri?
Voi
siete diventati intollerabilmente odiosi davanti agli occhi di tutta la
nazione: voi che siete stati eletti qui, dal popolo, per riparare ai
mali della gente. Per l’amor di Dio, andatevene!
CIT. OLIVER CROMWELL
7 apr 2015
TTIP segreto di Stato
"Cecilia Malmstrom, commissaria Ue al commercio, ha un solo obiettivo in questo "mandato" Juncker: la conclusione del famigerato accordo di libero commercio con gli Stati Uniti, il TTIP,
che la Commissione, nel nome di tutti i popoli europei, negozia
segretamente con Washington. L'anno scorso, Cecilia Malmstrom ha
annunciato a sorpresa che ciascuno dei 751 eurodeputati avrebbe potuto
accedere alla reading room, la stanza di sei metri quadri in cui si
trovano i documenti classificati del TTIP. Ebbene martedì scorso,
riporta eldiario.es, l'euro-deputato Ernest Urtasun, iscritto al Gruppo dei Verdi, ha fatto accesso alla famosa reading room. "L'esperienza è stata molto negativa", ha dichiarato. "Mi
hanno tolto la penna, mi hanno tolto la carta dove avrei potuto
scrivere e mi hanno rimosso il telefono. Si firma un documento riservato
di 14 pagine, il tempo massimo è di due ore e durante quel periodo c'è
un funzionario che controlla in modo permanente". Meno di 150 eurodeputati hanno finora fatto accesso alla reading room. "Tutte le condizioni a cui ci sottopongono sono contrarie al parlamentarismo e alla democrazia",
denuncia Urtasun. Prima di lui anche Lola Sanchez di Podemos aveva
sottolineato la mancanza di trasparenza della procedura. "Siamo
parlamentari eletti per rappresentare e informare i cittadini. E per una
questione così fondamentale come un trattato internazionale, ci
trattano come criminali o spie". Il peggio non sono le condizioni
di accesso, ma quello che c'è dentro. Ma sono solo nella reading room i
documenti legati al TTIP? "Niente affatto", conclude il politico spagnolo. "Sappiamo
da varie fonti che ci sono documenti consolidati definitivi, che
illustrano la parte europea e gli Stati Uniti già raggiunta. Su quelli
non abbiamo accesso. Vorrei anche affermare che i documenti memorizzati
nella sala di lettura per ogni individuo che vuole leggere sono già
declassificati. Il Trattato di Lisbona è molto chiaro nel sottolineare
che, in tutto ciò che riguarda gli accordi internazionali, i deputati
dovrebbero essere pienamente informati".Tutto questo è l'Unione
Europea di oggi, ma state tranquilli Repubblica, Corriere e gli altri
giornali italiani stanno preparando la versione "ufficiale" dei
fatti, quella a cui crederete ed, alla fine, accetterete anche
quest'ultima imposizione, che rappresenterà la fine di tutti i diritti
sociali conquistati dal dopoguerra ad oggi. Ma questo non ve lo
diranno." da l'antidiplomatico, segnalazione di lalla m.