14 dic 2015



La BUFALA di Renzi che si oppone al rinnovo delle sanzioni alla Russia

  In queste ore in molti sui social network si stanno spellando le mani ad applaudire Renzi, che “si è opposto al rinnovo delle sanzioni Europee alla Russia“. In molti parlano di un “atto di coraggio” del premier italiano, e c’è chi addirittura ipotizza che Renzi voglia avere maggiore peso in Europa. Come se fosse lui a decidere quanto “pesare”…

Putin1-670x274Ebbene, le cose non stanno esattamente come vengono riportate da certe fonti, troppo impegnate nell’incensare Renzi per riportare la verità dei fatti. Come stanno le cose invece, lo spiega bene questo articolo di Sputniknews:
Oggi la parte italiana ha insistito sul fatto che l’Unione Europea non approvi automaticamente la proroga di 6 mesi delle sanzioni contro la Russia, ma al contrario discuta la questione tramite un dibattito
Ebbene, Renzi non si è opposto al rinnovo delle sanzioni alla Russia, ma al rinnovo automatico delle stesse, che la presidenza aveva già stato posto all’ordine del giorno. L’Italia ha chiesto che l’eventuale rinnovo delle sanzioni sia discussa tramite un dibattito. La differenza sembra poca, mentre in realtà è moltissima.
Quello che qualcuno vuole spacciare per un “atto di coraggio” del premier italiano, in realtà non è altro che
un timido approccio, probabilmente una trovata pubblicitaria – ambito di cui gli spin doctor di Renzi sono molto abili – anche perché sappiamo bene come un eventuale dibattito sarà inutile, visto che tutti i leader europei hanno sempre accettato i diktat di Washington, anche a costo di andare contro ai propri interessi. E il fatto che l’Italia sia l’unico paese ad essersi opposto al rinnovo automatico delle sanzioni, la dice lunga su quale sia la situazione.
L’Italia è uno dei paesi più colpiti dalle sanzioni alla Russia, le nostre aziende stanno pagando a duro prezzo questa folle decisione. In un momento di profonda depressione economica, migliaia di aziende – molte delle quali concentrate in Emilia Romagna – hanno chiuso o dovranno chiudere i battenti, qualora le sanzioni siano confermate.
La situazione è decisamente calda, e il premier, che certo non gode più della popolarità che aveva ai tempi in cui pontificava a reti unificate alla Leopolda, sa bene che con la vicenda delle sanzioni rischia di giocarsi moltissimi consensi, in particolare in Emilia Romagna, regione che da sempre rappresenta un ottimo serbatoio di voti per il centrosinistra.
Renzi non ha alzato la voce. Non ha battuto il pugno sul tavolino. Non ha fatto notare quanto siano assurde e folli le sanzioni alla Russia. Niente di tutto ciò. Ha solo chiesto che le sanzioni non siano rinnovate in modo automatico, proponendo un dibattito tra parti che saranno compattissime nel confermarle.
Anziché confermarle in modo automatico, le sanzioni saranno confermate dopo una “chiacchierata” a carico dei contribuenti europei. Ma Renzi, con il sostegno dei mass media, potrà farvi credere di essersi opposto.
Già mi sembra di vederlo, e di ascoltarlo, mentre con la sua faccia da ragazzone e l’accento toscano ce la canterà:
Ragazzi noi ci abbiamo provato, abbiamo proposto una soluzione diversa, ma i partner europei hanno deciso così, non potevamo decidere da soli, ma faremo di tutto (…)
Così facendo, Renzi ha fatto uno sgarbo all’Europa? Io credo decisamente di NO. Dopotutto i partner europei conoscono bene le esigenze di propaganda della politica. Sanno bene qual è la situazione in Italia, e quanto danno ci stiano facendo queste sanzioni. Concedere a Renzi la possibilità di dire che si è opposto non è certo un problema.
Aspettiamo e vediamo…

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